Se l’ambiente lo permette chiunque può imparare qualunque cose scelga di imparare. E se l’individuo lo permette, l’ambiente gli insegnerà tutto ciò che ha da insegnarli.
Il talento c’entra poco…Dobbiamo riconsiderare ciò che si intende con talento. E’ del tutto possibile che ciò che viene chiamato talento sia una maggiore capacità individuale di fare esperienza. Far esperienza vuol dire penetrare nell’ambiente, coinvolgersi totalmente ed organicamente in esso. Il che significa coinvolgimento a tutti i livelli: intellettuale, fisico ed intuitivo. Di questi livelli l’intuitivo è il più vitale per l’apprendimento ed è il più trascurato. L’intuitivo può reagire solo nell’immediato, adesso. Arriva con i suoi doni nel momento della spontaneità.
La spontaneità ci crea un’esplosione che ci libera momentaneamente dalle strutture di riferimento che abbiamo ereditato, dalla memoria, dai vecchi fatti, da tecniche e teorie mal digerite e scoperte da altri. La spontaneità è il momento della libertà personale. Il momento della scoperta, dello sperimentare, dell’espressione creativa. E’ necessario un modo per accedere alla conoscenza intuitiva. Essa richiede un ambiente in cui possa aver luogo l’esperienza ed attività che provochino la spontaneità.
I miei corsi sono una ricerca sistematica di una simile attività.
GIOCHI
Le abilità vengono sviluppate proprio mentre una persona sta ricavando tutto il divertimento e l’eccitazione. Poiché giocando è chiaro che il giocatore è libero di raggiungere lo scopo del gioco secondo lo stile che preferisce, basta che rispetti le regole..può dondolarsi o cascare basta che rispetti le regole. Ogni gioco presenta un problema che deve essere risolto, un obbiettivo nel quale ogni individuo deve coinvolgersi. L’obiettivo verso il quale il giocatore deve focalizzarsi provoca la spontaneità. E in questa spontaneità si sprigiona la libertà. Ogni parte della persona funziona insieme alle altre come un’unità. Da questa esperienza integrata quindi, un io totale in un ambiente totale, nasce un sostegno e quindi la fiducia ad aprirsi e sperimentare quando si gioca.
APPROVAZIONE/DISAPPROVAZIONE
Prima di poter fare esperienza (poter giocare) dobbiamo essere liber@ di farlo. E’ necessario diventare parte del mondo che ci circonda e renderlo reale toccandolo, fiutandolo ecc…ciò che cerchiamo è il contatto diretto con l’ambiente. Il nostro semplice accedere all’ambiente viene interrotto dal bisogno di un commento favorevole o di un’interpretazione da parte di un’autorità riconosciuta. In una cultura in cui l’approvazione e la disapprovazione è diventata il regolamento dominante dei nostri sforzi, le nostre libertà vengono dissipate e sotto il profilo creativo restiamo paralizzati. La scoperta di sé tende ad atrofizzarsi, poiché cercare di essere “buoni” diventa un modo di vita per chi ha bisogno di approvazione e disapprovazione dall’autorità mentre la risoluzione dei problemi diventa di seconda importanza.
Non c’è un modo giusto o un modo sbagliato di risolvere un problema: un insegnante con con una grande esperienza può conoscere cento modi per risolvere un particolare problema ed un allievo può venirsene fuori con il centunesimo. La vera libertà personale e la vera espressione di sé possono fiorire solo in un’atmosfera in cui le posizioni reciproche permettono l’uguaglianza tra allievo ed insegnante poiché i problemi all’interno della materia insegneranno ad entrambi.
Tratto da Viola Spolin.